Una breve poesia celebra la bellezza di due degli astri più amati da sempre anche in un periodo in cui l’umanità sta lottando contro il suo sconosciuto nemico.

Una breve poesia celebra la bellezza di due degli astri più amati da sempre anche in un periodo in cui l’umanità sta lottando contro il suo sconosciuto nemico.
Parlando con il Dio di ognuno di noi, chiedendo aiuto e spiegazioni, ma solo nel momento del bisogno. Perché è solo lì che lo cerchiamo veramente, abbiamo anche la sfacciataggine di accusarlo di non esserci stato. Ma c’è stato. C’è sempre stato. Oppure non c’è stato mai. Insomma con o senza di Lui noi arriveremo dove ci stiamo recando. Ecco quale è la conclusione.
Questa poesia l’ho scritta in un periodo triste della mia vita. Forse il più triste, non differenziandomi da tutti mi sono rifugiato nella fede non senza qualche dubbio. Dubbio che svanirà quando mi allontanerò dal momento di sofferenza. Perché l’uomo è così.
In un mare una goccia d'acqua è infinitesimo niente Ma in un deserto una goccia d'acqua può decidere della vita e della morte Io sono quella goccia d'acqua Tu cosa preferisci essere Il deserto o il mare? Calogero Mazza
Una mia poesia tratta dal libro Parole buttate al vento.
Dedicata al pino della casa natale di Luigi Pirandello ad Agrigento.
Ti verrò a scoprire Negli angoli Di altre incrostate mura Di nuovi bordelli Ti scorgerò A rinnovare promesse d’amore Ad altre stupide orecchie Vorrò incrociare I tuoi sfolgoranti occhi Almeno per un istante Prima di andar via Senza dire una parola. Calogero Mazza Tratta dal libro PAROLE BUTTATE AL VENTO